Come si pratica la caccia al fagiano

La caccia al fagiano è una tipologia venatoria radicata nella tradizione di molti paesi, in grado di regalare insospettabili emozioni.

Iniziamo con una domanda: chi non ha praticato almeno una volta nella vita la caccia al fagiano?

È vero, ci sono attività venatorie che si presentano con più appeal, tipologie di caccia che occupano uno spazio privilegiato nelle storie raccontate davanti al fuoco, vuoi per il fascino del selvatico o anche solo per la tradizione che si porta con sé.

Se stessimo girando un film sulla caccia alla piuma, probabilmente sceglieremmo come principale protagonista l’intrigante gallo forcello, come spettacolare ambientazione le vette maestose della tipica alpina e come oggetto del desiderio la regale beccaccia, nascosta in un magico bosco incantato.

È altrettanto probabile che il fagiano, se facesse parte del nostro cast, entrerebbe in questo “immaginario lungometraggio venatorio” con una parte secondaria, pur essendo una delle cacce più praticate.

La bellezza della caccia e della cultura venatoria in genere, però, è che nel momento in cui il cacciatore si trova a tu per tu con il selvatico, tutto si equilibra e ogni selvatico acquista lo stesso fascino, merita la stessa considerazione.

Per questo, cambiando per una volta l’usuale punto di vista, al centro della nostra “narrazione” metteremo proprio lui… il fagiano.

Il fagiano comune (Phasianus colchicus) è un uccello galliforme, originario dell’Asia centro-orientale, ma presente in Europa fin dall’antichità e diventato parte della cultura venatoria del Vecchio continente.

Oggi il fagiano si trova principalmente nelle aree aperte di pianura e collina e, più raramente, nelle aree montane e premontane.

La sua presenza in Italia è aumentata significativamente dagli anni ’60 grazie al ripopolamento ed è oggi influenzata dalla gestione venatoria.

Questo è un selvatico prevalentemente diurno, che non esce prima delle 8.00/8.30 del mattino.

Si nutre di frutti, semi di graminacee, mais, pomodori, ma anche insetti e invertebrati e ama i terreni intricati, meglio se sporchi, impervi e ricchi di rovi.

Selvaggina stanziale e sospettosa, è capace di fughe anche lunghe dei chilometri.

Nelle giornate assolate lo troveremo lungo i fossi o lungo gli argini dei fiumi in cerca di refrigerio, mentre nelle giornate piovose privilegerà gli argini della macchia e i campi aperti, per sentire i passi dei predatori.

La caccia al fagiano è un’attività venatoria impegnativa ed entusiasmante, che mette alla prova le abilità del cacciatore e del suo ausiliare.

Si può praticare con due diverse tecniche: la caccia con il cane da ferma o da cerca e la caccia drive al fagiano.

La tipologia venatoria più praticata nella caccia al fagiano in Italia è con l’ausilio del proprio cane.

Esclusa la tipica alpina, il fagiano rimane oggi uno degli ultimi selvatici stanziali cacciabili col cane da ferma o da cerca, entrambi tipologie di ausiliari molto valide e adatte a questa attività venatoria.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il fagiano è un selvatico scaltro e molto schivo, che dà filo da torcere a cani e cacciatori.

Per questo un cane da fagiani dovrà essere equilibrato e appassionato al tempo stesso, dalla cerca paziente e dallo spirito spavaldo, pronto a scovare tra i rovi delle boscaglie e dei macchioni, dove i fagiani amano rifugiarsi.

Il fagiano, soprattutto con l’andare della stagione di caccia, diventa sempre più smaliziato e abituato a eludere le strategie dei cacciatori, costringendo il cane a lunghe guidate.

Quando il nostro ausiliare è in ferma, il selvatico tende ad appiattirsi e a camminare, allontanandosi di pedina. Solo di rado si invola e quasi mai a portata di tiro, fermandosi talvolta di rimessa sopra le piante, irraggiungibile al fiuto dei cani.

Un consiglio da appuntarsi per la caccia al fagiano è che il cacciatore deve essere al servizio dell’ausiliare. Deve conoscere bene il selvatico, le sue abitudini e diventare un tutt’uno con il proprio cane, il tutto nel massimo silenzio.

Quando questo è in ferma, il cacciatore dovrà aggirarlo con un largo giro e posizionarsi di fronte, in modo da tagliare le eventuali vie di fuga.

Razze di cani da ferma particolarmente adatte alla caccia al fagiano sono il bracco e lo spinone italiano, mentre tra i cani da cerca sicuramente una menzione particolare merita lo Springer Spaniel e il Cocker.

La seconda tecnica venatoria per la caccia al fagiano è il drive all’inglese.

Questa modalità di caccia è praticata sui selvatici galliformi – fagiani, pernici rosse e più raramente grouse scozzese – e, come espresso dal nome, nasce nelle nobili riserve britanniche.

I cacciatori si posizionano alle poste e attendono che i battitori facciano involare i fagiani, di solito in gran numero, mettendo letteralmente alla prova l’abilità del tiro su selvatici che volano in velocità.

I drive al fagiano affascinano da sempre un gran numero di cacciatori e sono una delle attività privilegiate nei viaggi di caccia in Inghilterra, praticate soprattutto come caccia al fagiano in riserva.

Fucile adatto per la caccia al fagiano

Le caratteristiche principali di un fucile per la caccia al fagiano sono l’agile brandeggio, l’ottimo bilanciamento e la prontezza nei tiri di stoccata.

Nella caccia vagante si possono utilizzare sia i fucili semiautomatici Affinity 3 che i fucili basculanti, come i sovrapposti Feeling o la doppietta Esprit, in base alle preferenze individuali.

Sia il calibro 12 che il calibro 20 sono perfetti per questa caccia, con una lunghezza di canne media attorno ai 66 cm /26 “e una strozzatura ****/** per tiri più ravvicinati, mentre potrà andare anche una canna 71 cm/28” per tiri meditati.

Nei drive al fagiano le armi d’elezione tradizionalmente usate sono i fucili basculanti in calibro 12, perchè i tiri vengono effettuati sempre al limite della portata. Negli ultimi anni, però, si è diffuso molto anche l’uso del fucile semiautomatico, per la possibilità del terzo colpo.

In questa tipologia di caccia, data la distanza del tiro le canne sono di conseguenza più lunghe, dai 71 cm/28” ai 76 cm/30” con strozzature più strette, */***.

Le caratteristiche principali di un fucile per la caccia al fagiano sono l’agile brandeggio, l’ottimo bilanciamento e la prontezza nei tiri di stoccata.

Nella caccia vagante si possono utilizzare sia i fucili semiautomatici Affinity 3 che i fucili basculanti, come i sovrapposti Feeling o la doppietta Esprit, in base alle preferenze individuali.

Sia il calibro 12 che il calibro 20 sono perfetti per questa caccia, con una lunghezza di canne media attorno ai 66 cm /26 “e una strozzatura ****/** per tiri più ravvicinati, mentre potrà andare anche una canna 71 cm/28” per tiri meditati.

Nei drive al fagiano le armi d’elezione tradizionalmente usate sono i fucili basculanti in calibro 12, perchè i tiri vengono effettuati sempre al limite della portata. Negli ultimi anni, però, si è diffuso molto anche l’uso del fucile semiautomatico, per la possibilità del terzo colpo.

In questa tipologia di caccia, data la distanza del tiro le canne sono di conseguenza più lunghe, dai 71 cm/28” ai 76 cm/30” con strozzature più strette, */***.

Le cartucce cambiano al cambiare della tecnica di caccia.

Per la caccia vagante al fagiano andranno bene cartucce con una carica media, da 36 grammi nel calibro 12 e 28 grammi nel calibro 20, generalmente con piombo 7 nella prima canna e 6/5 in seconda o “terza canna”, nel caso di un semiauto.

Per i tiri più distanti tipici della caccia drive all’inglese il numero di pallini sarà minore, quindi 36 grammi per il calibro 12 in piombo 6 per la prima canna e in piombo 5/4 per la seconda.

L’abbigliamento è un fattore importante da considerare durante un’uscita.

La stagione della caccia al fagiano in Italia inizia solitamente tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, con la possibilità di avere giornate caratterizzate dagli ultimi caldi estivi, che diventeranno sempre più rigidi con il passare dei mesi e l’arrivo dell’inverno.

Per questo è consigliabile dotarsi di un abbigliamento a strati con capi impermeabili e un buon intimo tecnico e traspirante, che scalda e scongiura il sudore, molto utile specialmente nella caccia vagante.

Ghette e cosciali saranno nemici di rovi e rugiada e una buona trisacca potrà risultare un’ottima alleata della propria schiena, che permetterà di effettuare anche lunghe camminate senza grande sforzo.

Il fagiano è anche protagonista d’eccezione di molte ricette di selvaggina, dagli Il fagiano, i kaki e il ristretto di vin brulè a piatti della tradizione, fino a ricette tipiche del modernissimo street food.

Essendo una carne bianca e magra, è un’ottima variante del pollo e offre l’occasione per divertirsi a rivisitare in chiave originale anche ricette tradizionali.

Tra le pietanze più prelibate, troviamo sicuramente il brodo di fagiano, ottimo da abbinare a deliziosi cappelletti con ripieno di fagiano, ma anche preparazioni più brevi come un’insalata fresca con carne di fagiano faranno un’ottima figura.

E per concludere in bellezza una giornata di caccia, non c’è niente di meglio che cucinare dei semplici spiedini di fagiano al lime e menta, usando le parti più pregiate della carne come il petto.

La carne di fagiano è, dunque, una materia prima molto versatile che ci regala sempre un’occasione per organizzare cene gustose in cui condividere la propria passione per la caccia e per il buon cibo.

Quindi potremmo dire che la caccia al fagiano è tutt’altro che semplice, perché il fagiano è un selvatico che impara nel corso della stagione a individuare ed eludere le strategie di cani e cacciatori.

È una caccia da valorizzare e apprezzare, che richiede cerche in ambienti diversi, punte importanti da parte dei propri ausiliari, intensi avvicinamenti in cui il cacciatore è attento al minimo rumore e l’adrenalina sale passo dopo passo in attesa di fare scacco matto.

Ora non resta che viversi la propria esperienza di caccia al fagiano, che sicuramente regalerà sorprese ed emozioni, come un film in presa diretta. Ciak… si gira!

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