Come si spara al poligono di tiro?

Frequentare il poligono di tiro è un ottimo modo per mantenersi in forma durante la pausa estiva e in vista della nuova stagione di caccia.

D’estate il mondo del cacciatore di selezione si inverte e alcuni, invece di andare con la propria bolt action a caccia di selvatici nella natura, si ritrovano più e più volte a frequentare il poligono di tiro.

Questo perché, non potendo andare generalmente a caccia eccetto che di alcuni selvatici come il capriolo, la bella stagione è un ottimo momento per testare le proprie capacità balistiche.

Questa voglia di allenamento aumenta all’avvicinarsi della nuova apertura, perché un cacciatore lo sente quando l’aria estiva inizia a cambiare. All’improvviso una mattina, uscendo di casa per andare al lavoro, avverte che l’aria fino al giorno prima calda e afosa è di nuovo frizzante e carica di rinnovata energia.

E diversamente dalla maggioranza della gente, l’arrivo dell’autunno è per lui il momento più bello dell’anno.

Anche i mesi di chiusura della stagione però hanno il loro perché e, se sfruttatati appieno, sono il momento perfetto per andare al poligono di tiro ad allenarsi.

Iniziando dalle basi, nei corsi di armi e balistica si parla di tre principali posizioni di tiro al poligono e a caccia: le posizioni statiche, quelle statico-dinamiche e infine quelle dinamiche.

Ovviamente, le posizioni statico-dinamiche e dinamiche sono maggiormente usate nell’attività venatoria, mentre le posizioni statiche sono le più difficili da mettere in atto sul campo da caccia e le più frequenti al poligono di tiro, per verificare l’arma e la sua taratura.

In quest’ultimo caso la carabina sarà appoggiata su due punti stabili: l’astina, prestando attenzione a non appoggiare la canna sul rest o cuscino, perché le vibrazioni potrebbero modificare anche molto drasticamente il punto di impatto del proiettile, e la pala del calcio.

Nel tiro il movimento è sempre nemico della precisione. Per questo è importante cercare di appoggiare sempre la pala del calcio e i gomiti sul bancone di tiro, ottenendo così una posizione ideale perché ferma sul bersaglio.

L’unico caso in cui si utilizza la posizione statica nell’attività venatoria è a caccia di selezione all’aspetto da terra o in altana, dove il cacciatore potrà prendersi tutto il tempo necessario per effettuare un tiro mirato.

Al poligono di tiro, inoltre, è anche possibile utilizzare la posizione in piedi, che si riferisce alla carabina standard, libera e ad aria compressa.

Il tiratore si posizionerà parallelo alla linea di tiro con le gambe leggermente divaricate alla larghezza delle spalle. La mano non dominante, ad esempio la sinistra, fungerà da appoggio statico per l’astina, mentre la mano dominante, in questo caso la destra, impugnerà saldamente la pistola del calcio.

Nel tiro in piedi la posizione in linea è quella che minimizza gli errori, perché l’arma è “tenuta” dal corpo e la testa è dritta e appoggiata sul calcio della carabina.

Il calciolo andrà posizionato subito dopo la clavicola e il gomito destro leggermente alto, a circa 45° dal corpo.

Sono di fatto due le discipline più peculiari del tiro al poligono a lunga distanza: il Long Range e il Bench Rench.

Il primo è di fatto letteralmente un tiro mirato effettuato a lunghissime distanze (abitualmente fino a 1.000 yards / 914 metri), che ha lo scopo di ottenere il punteggio più elevato possibile.

Il secondo è invece il tiro con la carabina posizionata appunto su “bench”, ossia appoggi anteriori e posteriori, che ha lo scopo di produrre in 5 colpi la rosata più piccola possibile.

I poligoni possono essere dedicati al tiro con la carabina standard o ai tiri di Long Range.

I primi sono i classici tiri a segno con la linea di tiro per la carabina, mentre i poligoni di tiro Long Range sono formati in genere da semplici file di banchi da tiro, situati ai bordi di un’area ampia e sicura, in quanto non popolata, come ad esempio il limite di una valle o di un’ampia radura.

Se parliamo di armi a canna rigata, la precisione non è la facoltà di colpire il centro di un bersaglio, ma di produrre rosate compatte e ravvicinate con più colpi messi a segno, grazie alla combinazione tra carabina e munizione.

Le armi lunghe da tiro per eccellenza sono le carabine, alleate di molti frequentatori del poligono di tiro.

Più un’arma è precisa più produce rosate “strette”, che si valutano usando come unità di misura il M.O.A., acronimo di Minute Of Angle.

Il minuto d’angolo altro non è che un pollice a 100 yard, in pratica la grandezza di una moneta da due euro.

Nel tiro a lunga distanza con la carabina l’arma viene generalmente appoggiata su sacchetti in pelle nella parte posteriore e sui classici treppiedi da tiro nella parte anteriore.

Il tiratore imbraccerà la carabina, regolando l’appoggio posteriore con la mano sinistra fino a far coincidere perfettamente il reticolo dell’ottica con il bersaglio.

La Horizon Varmint di Franchi è una carabina bolt action appartenente alla categoria dei varminter/long range e unisce la grande precisione balistica, anche a lunga distanza, all’ottimo uso che se ne può fare sul terreno di caccia.

Disponibile in due modelli, la Horizon Varmint Black Synt e la Horizon Varmint Elite Subalpine, è lo strumento ideale per gli appassionati di caccia e di tiro.

Le linee di questi due modelli sono ancora più aggressive rispetto alle carabine Horizon puramente da caccia, definendone un look deciso.

Horizon Varmint Elite Subalpine è disponibile nei calibri .22-250 REM (passo 12”), .223 REM (passo 9”), .224 VAL (passo 7”) e il .308 WIN (passo 11”), un calibro da caccia per abbattimenti importanti. La Horizon Varmint Black Synt è disponibile in calibro .308 WIN (passo 11”) e .223 REM (passo 9”).

Indipendentemente dalla configurazione, tutte le canne di Horizon Varmint hanno un profilo scanalato, che consente di arretrare il baricentro della bolt action e ottenere quindi il bilanciamento perfetto dei pesi, che rende la carabina maneggevole e stabile al tempo stesso.

In più, ogni Horizon Varmint monta un freno di bocca, in grado di ridurre le turbolenze in volata e il conseguente rinculo, già di per sé molto leggero, permettendo al tiratore di seguire la traiettoria del tiro, attraverso l’ottica di mira, anche a lunghissima distanza.

Il tiro di precisione al poligono è una divertente disciplina sportiva, che richiede allenamento e grande concentrazione, ideale per prendere confidenza con la propria bolt action in vista della stagione venatoria o anche solo per divertirsi e praticare la propria passione.

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