L’unico cacciatore in famiglia era il mio bisnonno che non ho avuto il piacere di conoscere, ma fortunatamente ho ereditato la sua vecchia doppietta da caccia e qualche fotografia che custodisco gelosamente.
La passione per la natura e gli animali mi accompagnano da sempre, fin da piccolina adoravo fare lunghe passeggiate nei boschi vicino casa assieme ai miei cagnolini e al mio amichetto Marco.
Durante queste passeggiate incontravamo spesso i cacciatori. Ricordo che erano molto gentili con noi e ne restavo sempre affascinata, finché un bel giorno, all’età di 12 anni circa, chiesi a uno di loro se potevo seguirli durante una giornata di caccia.
D’accordo con mia madre mi diedero il permesso di accompagnarli alla caccia al capanno, molto più sicura di quella vagante.
Non appena vedevo avvicinarsi le cesene dalla finestrella iniziavo ad agitarmi e davo loro indicazioni circa la direzione dalla quale arrivavano. Avrei dato qualsiasi cosa per avere un fucile in mano… Da quel momento capii che sarei diventata cacciatrice.
Ho iniziato con la caccia al cinghiale in forma tradizionale, quindi in battuta. Ancora prima di conseguire la licenza comprai un Deutscher Jagdterrier di nome Ugo che decisi di addestrare personalmente.
Per i primi due anni praticai quasi soltanto questo tipo di caccia, ma poi mi appassionai anche agli anatidi e alla beccaccia, tant’è che decisi di acquistare un Epagneul Breton di nome Emma. Oggi invece è Zoe, Setter Inglese, che mi accompagna nelle mie avventure.
Il mio fucile preferito in assoluto è il Feeling Beccaccia, il sovrapposto che Franchi ha dedicato alla regina del bosco. È maneggevole e leggero, perfetto per la caccia in bosco.
Grazie alla mia grande passione e al mio lavoro ho comunque avuto l’opportunità di provare diverse tipologie di caccia.
Da questa mia grande passione nasce oggi il mio progetto: GT Outdoors Italy, una linea originale di abbigliamento specifico dedicata esclusivamente alle cacciatrici e capace di coniugare la passione per la vita all’aria aperta con il desiderio di salvaguardare ed esaltare la femminilità”.
Giulia Taboga